
di Andrea Pellegrino
Chiudere Radio Radicale significherebbe rinunciare ad un ulteriore pezzo di libertà dell’informazione. Radio Radicale nel tempo ha rappresentato (e rappresenta) un presidio di libera espressione, di battaglie civili e culturali, di interminabili dirette di eventi politici e non.
Uno degli insegnamenti di Marco Pannella è quello di resistere sempre e comunque. Ed è quello che stanno facendo da settimane ormai a Radio Radicale. Ma è quello che sta facendo anche gran parte dei sostenitori che sul serio difendono la libertà di informazione.
Ha introdotto uno dei modelli più efficaci: le dirette integrali degli eventi istituzionali e politici trasmessi. Lo ha fatto in diverse occasioni anche a Salerno, grazie all’impegno di Donato Salzano. Non si è mai tirata indietro. Ed è stata (ed è) uno strumento utile anche per noi operatori dell’informazione.
L’ultima diretta in terra salernitana risale a circa un mese fa, quando Rita Bernardini fu ospite di un convegno promosso dal comitato Salute e Vita. «Il successo di Radio Radicale – sosteneva Marco Pannella – è che è la radio di partito, di un partito laico e libertario, di una laicità ed un laicismo vissuti in accordo con la democrazia».